La Metodologia Operativa di Raffaele Di Pasquale: formazione consapevole attraverso l'approccio specifico e sistemico

  1. L'INTEGRAZIONE DELLE CATEGORIE DI SPAZIO E DI TEMPO: ESSENZA DELLA METODOLOGIA OPERATIVA

    AvatarBy lel il 21 Sep. 2012
     
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    IL CALCIO per la Metodologia Operativa è ritenuto un gioco complesso frutto dell'interazione continua di diversi aspetti: tecnico, tattico, fisico e mentale. Il tipo e la qualità delle interazioni sia a livello individuale che di gruppo determina la qualità emergente collettiva.
    Tale qualità emergente è condizionata anche essa da due diversi fattori, che a loro volta interagiscono tra di essi: il progetto di gioco ed il contesto.
    La capacità di adeguare i principi di gioco alle situazioni contingenti è ciò che fa la differenza.
    Difatti, in situazione assume un vantaggio colui/coloro che sa/sanno prendere le decisioni efficaci.
    E' noto che la Metodologia Operativa nella promozione del processo di educazione ed affinamento della capacità decisionale organizza le proposte formative in categorie di spazio e di tempo.
    Esse sono 7, al contempo autonome ed interrelate tra di loro.

    Categorie di spazio e tempo di ruolo

    VALUTAZIONI SPAZIO-TEMPORALI CONTINGENTI A QUELL’ATTIMO
    ED IN QUELLA MOMENTANEA SITUAZIONE PER RUBARE SPAZIO E TEMPO ALL’AVVERSARIO

    Dov’è la palla? Come è? Come sta arrivando? Dove sono io ? Come sono disposto con il corpo?
    Le percezioni variano da momento a momento, queste possono essere alterate dal cambiamento della traiettoria della palla per una deviazione,o che rimbalzi in modo inatteso, e devono tener conto di:

    IN QUALE ZONA DI CAMPO CI TROVIAMO
    DOVE SI TROVANO GLI AVVERSARI
    COSA FANNO
    DOVE STANNO I MIEI COMPAGNI
    SIAMO O NO IN SUPERIORITA’ NUMERICA

    La reale e momentanea posizione di vantaggio di una squadra sull’altra è determinata dal giocatore che in situazione è capace di guadagnare tempo e spazio sul diretto contendente
    Le fonti di maggiore variabilità derivano dall’avversario, che con le sue iniziative, ad esempio manifestando false intenzioni, può condizionare l’andamento dell’azione.
    Quindi le azioni tattiche rappresentano un agire interattivo e comportamentale dei contendenti mirato ad influenzarsi reciprocamente, con lo scopo di creare delle difficoltà all’avversario concedendogli un tempo d’azione il più possibile ridotto e restringendo il suo spazio di manovra.
    Quanto più un giocatore riesce ad acquisire dei vantaggi temporali e spaziali all’avversario tanto più riesce a gestire efficacemente la situazione di gioco e ad avere l’iniziativa nei suoi confronti.
    Questi concetti sono validi anche per i difensori che non vanno considerati come soggetti passivi in grado di adattarsi semplicemente alle situazioni determinate dagli attaccanti, ma come elementi attivi: che provocano le azioni piuttosto che subirle.
    L’atteggiamento tattico è chiaramente comune ad entrambi i contendenti; durante una competizione tutti i giocatori adottano comportamenti tattici, sia che si trovino in situazione di attacco che di difesa
    L’imprevedibilità del gioco del calcio è legata alla presenza della palla, che rotola, rimbalza e vola con velocità e traiettorie che cambiano, fornendo incertezza allo sviluppo delle azioni.
    Nella dinamica dell’incontro di calcio, i giocatori devono percepire e valutare le traiettorie del pallone per ricevere un cross e calciare in porta, per calciare al volo, per colpire di testa, per intercettare un passaggio dell’avversario, per parare.
    Inserendo delle esercitazioni specifiche, si migliorano la conoscenza e la padronanza del proprio corpo, attraverso il suo contatto continuo con la palla ed il terreno.
    Le esercitazioni con la palla aiutano i bambini a conoscere e valutare le traiettorie descritte dal pallone.
    La capacità di anticipazione motoria è richiesta ai giocatori, come dote che consente loro di valutare in anticipo la traiettoria della palla ed il suo impatto con il corpo.
    È la capacità di determinare e variare la posizione ed i movimenti differenti del corpo nello spazio e nel tempo, in relazione a punti di riferimento definiti e noti.
    Il giocatore di calcio gioca la partita spostandosi con o senza palla, in relazione ai punti di riferimento fissi (limiti del campo), parziali (aree ristrette d’azione) ed in funzione dei punti di orientamento mobili (palla, compagni, avversari). Il giocatore è costretto a percepire i propri movimenti in riferimento a variabili che caratterizzano i contesti di gioco differenti. Questa capacità nel calcio si può chiamare anche “senso della posizione” che permette di giocare molti palloni, grazie alla capacità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto.
    È una delle abilità che permette di individuare potenziali giocatori di talento. Permette agli attaccanti di individuare gli spazi liberi per smarcarsi e ricevere la palla e capire quando può tirare in porta. In fase difensiva è utile per il meccanismo dei movimenti dei difensori.
    Per migliorare questa capacità è necessario esercitarsi:
    - in spazi e con porte di dimensioni variabili;
    - variando le regole: giocare con due palloni, con più porte, con aree dietro le porte, …;
    - giocando in superiorità – inferiorità numerica.

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